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LEO PIZZO

Storia
L’azienda Leo Pizzo fu fondata da Leonzio Pizzo il 23 settembre del 1971 in via Oddone con il marchio 2041 AL. Tipico esempio di realtà imprenditoriale valenzana, quest’azienda si occupa della creazione, della produzione e della vendita di oreficeria di alto livello. Dopo aver completato il suo apprendistato presso la ditta Emanuelli e Buzio, all’epoca specializzato nell’oreficeria e artigianato di derivazione francese, Leonzio Pizzo ha lavorato come contoterzista per Vendorafa, per Damiani e per Piero Milano tra la metà degli anni Settanta e l’inizio del decennio seguente. Ottimo disegnatore, specializzato nella “lavorazione a filo” dei metalli preziosi, Leonzio Pizzo riuscì a far crescere rapidamente l’azienda, che oggi conta 75 dipendenti. La produzione di quest’azienda si caratterizza da sempre per la ricerca di linee di design femminile, in cui ampio spazio è dato alla lavorazione artigianale e alla qualità delle pietre. Cinque gemmologi, tra cui la moglie Sara (collaboratrice dal 1986, con alle spalle un’esperienza presso l’azienda F.lli Scaglione) e il figlio Tancredi, selezionano personalmente ogni giorno le gemme che saranno poi incastonate nelle diverse creazioni. Del resto, l’alta specializzazione del personale, che cura con attenzione la produzione di ciascun gioiello dalla sua ideazione su carta (ancora oggi affidata alla creatività di Leonzio Pizzo) sino alla realizzazione, hanno consentito a quest’azienda di essere riconosciuta a livello internazionale per la qualità dei prodotti. L’azienda vanta un catalogo di 27 mila modelli (e relative variazioni chieste dai clienti), che testimoniano la capacità di unire le linee classiche con il design più innovativo. Le creazioni a tema floreale (create da Leonzio all’inizio della sua carriera), pur rivisitate nelle innumerevoli varianti di forme e di colore, sono oggi il simbolo di quest’azienda. Tra le lavorazioni più note spiccano “lo sfumato”, la “lavorazione pavé” e la “lavorazione degradé”. La tradizione artigianale si sposa oggi con l’innovazione tecnologica che, lungi dal sostituire la pluridecennale esperienza della famiglia Pizzo nel settore, contribuisce a rendere ciascun oggetto un concentrato di artigianalità e di innovazione.

Archivio

Il fondo archivistico è costituito da serie documentarie (amministrative), serie iconografiche (disegni e fotografie) e collezioni di oggetti (gomme, cere, attrezzi). Attualmente risultano parzialmente ordinati i disegni, conservati all’interno di faldoni, mentre le cere, le gomme e i prototipi sono stati catalogati integralmente e fotografati; essi sono conservati all’interno del laboratorio, poiché vengono usati tutt’oggi durante la produzione. Si conserva inoltre una parte dell’archivio della ditta Emanuelli e Buzio, e in particolare una piccola collezione di cere, di attrezzi e di disegni, che testimoniano l’attività di Leonzio Pizzo in qualità di apprendista dalla fine degli anni ’50 del Novecento all’apertura della ditta. Tale materiale non è attualmente ordinato.

Le serie presenti sono:

-Disegni (seconda metà XX secolo)

-Cere (seconda metà XX secolo)

-Stampi in gomma (seconda metà XX secolo)-27 mila pezzi

-Cataloghi e riviste

 

Fonti

W. Fochesato, R. Massola, Gioielli su carta. Ricchezze dorate fra disegni e cartoline: da Valenza all’Italia, Interlinea, Novara 2018, disegno riprodotto a pag. 62

L. Lenti, Gioielli e gioiellieri di Valenza, Arte e storia 1825-1975, Allemandi, Torino 1994, pp. 409.

Leo Pizzo S.p.A.
Circonvallazione Ovest Co.in.or.  lotto 14/BA
15048 Valenza (AL) 
+39 0131955102
leopizzo@leopizzo.com
www.leopizzo.com

           

        

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