FERRARIS srl
Storia
Nel 1959 i giovani orefici Paolo Spalla e Gian Piero Ferraris fondarono la loro azienda. Nell’anno successivo a loro si aggiunse il loro più giovane amico Albino Nano, che era stato impegnato dal servizio militare. La “Spalla Ferraris e C.” ebbe dunque sede dal 1960 in via Dante 10 ed utilizzò il marchio legale di identificazione “904 AL” sino alla cessazione dell’attività.
I tre soci fondatori avevano avuto esperienze formative diverse: Spalla era stato dipendente di Dionigi Pessina; Ferraris aveva lavorato da Fernando Novarese, Gaia e Fratelli Grassi; Nano proveniva da Gervaso e Rossetti e da Prato e Braggione.
La ditta trovò subito la propria collocazione sul mercato nazionale e soprattutto internazionale, divenendo fornitrice di Tiffany e Co., Cartier, Chaumet e Fred. Inoltre Union Carbide commissionò alla Spalla Ferraris e C. la realizzazione di gioielli che contenessero gli smeraldi e gli zaffiri sintetici che la grande azienda chimica statunitense allora fabbricava. Nel 1965 l’attività era ormai già più che consolidata e dava lavoro a ben venti persone. Nello stesso anno si aggiunse come socia Francesca Bellingeri, che era stata coinvolta dal cognato Ferraris: la ragione sociale quindi mutò in Ferraris e C snc. Bellingeri aveva maturato esperienza presso la PARM, aveva capacità di relazione e organizzazione e conosceva l’inglese. Si occupò così di dirigere la parte commerciale e amministrativa. Nel corso degli anni, a contatto con Paolo Spalla, sviluppò anche abilità di disegnatrice. Spalla infatti si dedicava alla parte produttiva, Nano alle gemme e Ferraris ai rapporti con le istituzioni e i clienti. Luigi Lenti, marito di Francesca Bellingeri, svolgeva invece il ruolo di rappresentante.
L’azienda arrivò ad impiegare oltre trenta dipendenti tra ufficio e produzione.
Fu presente anche regolarmente alle fiere del settore, coltivando una clientela internazionale capace di apprezzare prodotti inconsueti ed esteticamente ricercati, in particolare negli Stati Uniti e, dagli anni ’90, in Giappone.
La Ferraris e C. fu anche tra le prime imprese orafe a Valenza a curare il packaging e ad avere un proprio logo. Nel 1990 la ditta partecipò all’iniziativa di raccolta fondi a favore della ricerca sulla sclerosi multipla intitolata “Un gioiello per la vita”, con la realizzazione di una spilla a forma di libellula a partire da un disegno di Monica Vitti.
Nel corso del tempo l’azienda vide la progressiva uscita dei soci fondatori: prima Ferraris e poi Nano (nella prima metà degli anni ’90) ed infine anche Spalla all’inizio degli anni 2000. Bellingeri infine gestì l’azienda da sola nell’ultimo periodo, sotto la denominazione di Ferraris srl, fino alla sua improvvisa scomparsa nel 2016.
Figura centrale della produzione e della creazione era Paolo Spalla (1935-2010). Figlio di contadini, aveva svolto il suo apprendistato nell’oreficeria ma aveva anche studiato disegno, composizione, pittura e scultura presso l’Istituto Professionale Orafo, poi divenuto Istituto Statale d’Arte “Benvenuto Cellini”. Si orientò verso una gioielleria creativa, innovativa, non convenzionale, che ambiva non solo a differenziarsi ma anche ad inserirsi nel discorso dell’arte contemporanea e del design, allontanandosi dalle convenzioni formali e commerciali del gioiello come oggetto di lusso e di banale ostentazione sociale. Sua caratteristica più evidente è l’integrazione delle gemme e dell’inevitabile metallo aureo, modellato spesso in forme inattese, con materiali organici ed inorganici, talvolta esibiti nella loro semplice e primordiale essenza. La Natura, compresa la corporeità umana, fu infatti continua fonte di fascino e di spontanea ispirazione. Legno, pietra (anche ciottoli levigati dal fiume), conchiglie, perle, tartaruga, avorio, corallo, pelo di animale (addirittura d’elefante!), cuoio, tessuto, ceramica, cristallo e vetro di Murano e molti altri materiali più o meno consueti furono così utilizzati per produrre gioielli suggestivi, misteriosi, talvolta ironici o sensuali anziché scontatamente opulenti. Fu anche uno sperimentatore ed inventore di nuove forme e tecniche, spesso brevettate, come la brunitura delle perle, ottenuta con la somministrazione di calore ma senza arrivare alla combustione, o come una sorta di mosaico eseguito con pietre dure triturate irregolarmente e poi giustapposte.
Nacquero così linee come “Preistoria”, con selce naturale; “Genesi”, con scorie di fusione etrusche; “Gli Antenati”; “Greto”; “Solido”; “Sibilo”; “Scarabeo”; “Pepite”; “Nucleo”; “Riflusso”; “Segni dello zodiaco”. Tutte queste creazioni furono sempre ben meditate e accuratamente spiegate e proposte ai clienti nelle loro particolarità estetiche e simboliche.
I legami con il mondo della moda si possono datare dal 1972, quando oggetti di Paolo Spalla per Ferraris e C vennero inseriti in un servizio fotografico dell’Ente Italiano della Moda. Da allora più volte i suoi gioielli furono presentati in abbinamento ad abiti di famosi stilisti, come ad esempio Armani nel 1995. Inoltre l’azienda, seguendo le idee di Spalla, in collaborazione con un calzaturificio, commercializzò scarpe e borse, anche da polso, con inserimento di elementi preziosi.
Durante la sua carriera Spalla si mostrò sempre desideroso di comunicare il senso del suo lavoro alla clientela e al pubblico in genere. Già nel 1968 la ditta venne visitata da una delegazione di ingegneri sovietici. Nel 1987 Spalla tenne lezioni al Politecnico della Moda di Firenze, mentre nel 1989 curò un seminario per una delegazione cinese e nel 1990 si recò in Giappone per un ciclo di conferenze. Ai giovani artigiani impegnati nell’azienda fu poi capace di trasmettere le sue conoscenze e la passione per un lavoro sempre nuovo. La sua opera è stata infine anche al centro di tesi di laurea discusse da studenti italiani.
Costante in Spalla fu l’interesse per la scultura, che si manifestò sia nella realizzazione dei suoi gioielli sia in opere con materiali come il marmo, il bronzo ed i vetri di Murano, ottenendo apprezzamento critico e partecipando ad esposizioni di alto livello. In quanto orafo conosciuto nell’ambiente dell’arte, Spalla eseguì anche i progetti di gioielli di altri artisti, come Melotti, Consagra, Mastroianni, Ceroli, Staccioli e Scanavino.
Le creazioni di Spalla e della ditta stessa ottennero diversi riconoscimenti ufficiali, tra cui i premi per il Gioiello Inedito di Valenza, le vittorie e le menzioni plurime nei concorsi Diamanti Oggi della De Beers e la premiazione del World Gold Council del 1989.
Paolo Spalla presentò le sue opere in varie esposizioni nazionali ed internazionali: nel 1968 infatti partecipò a “Italia Bellissima”, evento organizzato negli Stati Uniti dall’Istituto per il Commercio Estero; nel 1973 fu presente alla esposizione triennale “Tendenzen”, presso lo Schmuckmuseum di Pforzheim, mentre nel 1974 espose ad “Aurea”, a Firenze, e nella mostra itinerante tedesca “Bestiarium”; nel 1989 fu inserito nella rassegna giapponese intitolata “Dieci secoli di arte del gioiello in Italia”; espose poi alla Fortezza da Basso di Firenze, nel 1993, nella sezione dedicata ai gioielli d’autore, accanto a Manzù, Afro, Capogrossi, Consagra; sue opere furono presentate al Diamant Museum di Anversa nel 1994; fu quindi selezionato per “Torino Design. Dall’automobile al cucchiaio” (a Torino e Stoccarda, 1995 e 1996); le sue realizzazioni furono al centro della mostra “Oro ed Eros”, presso la galleria “Bijoux et Pierres” di Anna e Claude Mazloum, a Roma nel 1995; espose anche ad “Ornamenta”, al castello di Belgioioso, sempre nel 1995; suoi oggetti furono presentati a Lipsia nel 1996, all’interno della mostra curata da Lia Lenti, “Aus Italien fur die Welt – 100 Jahre Schmuck aus Valenza”; sempre nel 1996 fu presente ad un’esposizione ad Istambul; nel 1999 partecipò alla rassegna “Jewellery Awards” a Beirut e ad una mostra a Singapore; nel 2001 alcune sue creazioni furono esposte alla mostra “L’arte del gioiello e il gioiello d’artista dal ‘900 ad oggi”, al Museo degli Argenti di Firenze; nel 2004 una esposizione a Bucarest dedicata ai gioielli italiani d’artista della seconda metà del ‘900 incluse sue opere. La sua città natale gli ha infine reso omaggio con la mostra “Paolo Spalla 1935 – 2010 Gioielli e Sculture”, a cura di Lia Lenti, svoltasi dal 22 dicembre 2018 al 3 febbraio 2019 presso il Centro Comunale di Cultura di Valenza. Molte collezioni pubbliche e private possiedono opere di Spalla. Tra queste lo Schmuckmuseum di Pforzheim e il Museo per l’Oreficeria Contemporanea di Sartirana.
Archivio
Dopo la chiusura della ditta, nel 2016, e la vendita della sede di Viale Dante, le carte che costituivano l’archivio della ditta Ferraris sono state portate in parte nella casa di Francesca Bellingeri ed in parte presso l’abitazione della sorella.
Al momento del trasferimento dell’archivio, la documentazione ha subito alcuni scarti relativi alla copiosa raccolta di periodici e a parte dei documenti amministrativi.
Nell’archivio sono conservate sia le carte prodotte dalla Ferraris, sia la documentazione relativa all’attività di Paolo Spalla come artista e, soprattutto, scultore.
L’archivio della ditta Ferraris copre un arco cronologico riferibile all’intero periodo di attività dell’azienda (1959-2016) ed è costituito dalla seguenti tipologie documentarie:
-Atti di costituzione dell’azienda e libri sociali
-Cataloghi tecnici (registri di fabbricazione), 1959-2016
-Pratiche di concessione di brevetti
-Disegni sciolti e non di Paolo Spalla
-Modelli in metalli vili, dagli anni ‘60 in poi
-Fotografie sciolte e non, sia riferite all’azienda sia all’attività artistica di Spalla.
-Raccolta di periodici, estratti, ritagli stampa, cataloghi pubblicitari e pubblicazioni varie
-Calchi in gesso
-Stampi metallici
-Pietre dure e fossili usati per la produzione
-Macchinari e strumenti
Fonti
Autore: D.Malcolm Lakin
Titolo: Un uomo e la sua arte
Periodico AURUM
Anno 1987 Numero 29 Pagine 16 - 29
Note Articolo su Paolo Spalla e la Ferraris e C.
Autore / Curatore Lia Lenti
Titolo Gioielli e gioiellieri di Valenza. Arte e storia 1825-1975
Editore Allemandi Luogo di edizione Torino Data 1994
Note Su Paolo Spalla, p. 196. Voce specifica sull’azienda, pp. 409-410; illustrazioni n. 157, 158, 160, 161, 164, 385, 388, 473, 779, 789 e tav. XL.
Autore / Curatore Claude Mazloum
Titolo Oro ed Eros
Editore Gremese Luogo di edizione Roma
Data 1995
Note Alle pp. 15 – 23 vengono presentati i gioielli e le sculture di Paolo Spalla di ispirazione erotica.
Autore / Curatore Franco Cantamessa
Titolo Paolo Spalla
Note Dattiloscritto depositato presso la Biblioteca Civica di Valenza. Contiene un profilo biografico aggiornato al 1996 ed una breve presentazione dell’opera di Paolo Spalla datata 1991.
Autore / Curatore Marilena Mosco
Titolo L’arte del gioiello e il gioiello d’artista dal ‘900 ad oggi
Editore Giunti Luogo di edizione Firenze
Data 2001
Note Voce su Paolo Spalla alle pp. 375 – 376, illustrazioni alle pp. 395 – 396, tav. LXXXI.
Autore / Curatore Lia Lenti – Maria Cristina Bergesio
Titolo Dizionario del gioiello italiano del XIX e XX secolo
Editore Allemandi Luogo di edizione Torino
Data 2005
Note Voce specifica su Paolo Spalla alle pp. 261 – 262, con due illustrazioni.
Autore / Curatore Domenico Maria Papa
Titolo Preziosa opera. Capolavori d’arte e tradizione orafa a Valenza
Editore Interlinea Luogo di edizione Novara
Data 2014
Note Scheda su Paolo Spalla alle pp. 184 - 185, con due illustrazioni.
Autore / Curatore Lia Lenti
Titolo Paolo Spalla 1935/2010. Gioielli e Sculture
Editore Centro Comunale di Cultura Luogo di edizione Valenza
Data 2018
Note Catalogo della mostra Paolo Spalla 1935/2010. Gioielli e Sculture, a cura di Lia Lenti, Palazzo Valentino, Valenza (AL), 22 dicembre 2018 – 3 febbraio 2019.
Ferraris srl (1959-2016)
via Dante n.10, Valenza (AL)